La gincana, o gimcana o gimkana o
gymkhana o Jim Kana (il presunto inventore) che dir si voglia, è una
novecentesca arte di complicare la vita alle persone. E non ci sembra
fori luogo vederla in fondo come una metafora della vita stessa.
Perfino il nome perfidamente confonde i ricercatori di significati
originari: l'etimo, tutt'altro che incerto, è indiano (tecnicamente
indostano), ma significava ben altro. Luogo per il giuoco della
palla. Cosa è successo? Quale gymkhana ha portato Jim Kana ad
attribuirle un nuovo significato? Forse non lo sapremo mai...
Mi piace pensare che gli inglesi oltre
ad aver saccheggiato l'India delle sue ricchezze abbiano rubato anche
qualche parola. Magari gli piaceva il suono, ma non gli interessava
il senso, fino a portarsela a casa e risignificarla....
Così nel XX secolo il termine in
occidente ha preso ad individuare un percorso ad ostacoli di varia
difficoltà in cui far emergere le abilità dei partecipanti nel
completarlo nel minor tempo possibile e col minor numero di errori
possibile. Insomma, col suo ritmo moderno, la vita. Si parla perlopiù
di gare motociclistiche ed equestri. In Italia ci fu addirittura una
campionato nazionale motociclistico di gimcane.
Sicché quale miglior modo di allen(v)are i bambini se non farli partecipare ad una gimkana? Alcuni
sono caduti, alcuni si sono rialzati, uno ha vinto (la bici in palio); alcuni hanno scelto di sbattere
negli ostacoli apposta, alcuni ne hanno fatto una gara con gli altri,
alcuni con se stessi. Comunque chi più (il vincitore) chi meno (i caduti), si sono divertiti parecchio :)
Anzi, dopo che abbiamo smontato tutto e
riportato in officina bici ed ostacoli, andando via abbiamo notato
che qualcuno al parco aveva montato altri ostacoli improvvisati per
mettersi alla prova ancora un po'...
...perché la vita avrà anche le sue
difficoltà, ma vorresti non finisse mai.